
Il sesso degli angeli è senza dubbio quello femminile, almeno nella forma umana che prendono forma le creature celesti rappresentate in pelle vegana da Fabio Viola Vega, artista pop dalle radici concettuali profonde.
Nel cuore dell’Isola urbana milanese pulsa, in questa esposizione personale, il battito delle ali ripiegate prima del volo mistico delle figure umane angelicate – ibridi mutanti antropoectoplasmatici – composte a brandelli assemblati di frammenti di pelle industriale altrimenti destinata a materia prima per l’arredamento o per l’arredo. Viola Vega lavora con raffinata specializzazione su questa tecnica da anni. Il risultato espressivo rammenta le iconografie pop dei poster anni ’70, quelli a effetto cromatico psichedelico di Jimi Hendrix e di Janis Joplin per intenderci, ma le ultime opere, appese in questi giorni sulle pareti della Notting Hill meneghina, segnano una maggiore evoluzione nella naturalezza delle composizioni, negli accostamenti di colore e perfino nella resa delle ombre, oltre che per l’uso inedito di altri materiali decorativi in aggiunta alle sue ormai note pelli.
“I miei angeli esprimono una duplice interpretazione – spiega l’artista – : certo, riconducono alla spiritualità, ma più che al fenomeno religioso sono portatori di una riflessione sulla doppia natura dell’anima umana”. E testimoni di tale valenza sono le creature femminili incarnate nell’intermediazione tra umano e divino, con una dichiarata origine nel peccato originale, cosi’ per dire: “gli angeli prosegue Viola Vega – sono una derivazione delle mie opere precedenti, molto terrene: donne sensuali, abbracci, baci, amplessi di piacere fisico. Ora hanno preso le ali, si sono elevati ad un pensiero superiore pur rimanendo esseri umani, gli umani angeli siamo noi. Questo mi piace pensare”.
Paolo Sciortino